Il Giappone punta con decisione sulla
'Womenomics' e lo fa accelerando con un governo che si fregia di
5 donne su 18: un numero record per il Paese, che eguaglia
l'esecutivo guidato da Junichiro Koizumi tra aprile 2001 e
settembre 2002.
La svolta 'rosa' voluta da Shinzo Abe, attraverso un robusto
rimpasto, si unisce al proposito di serrare i ranghi e passare a
una fase nuova dell'azione di governo, il cui gradimento è sceso
per la prima volta sotto il 50%, in vista di importanti
scadenze: tra il rialzo dell'Iva da decidere entro fine anno in
funzione dello stato dell'economia, e i rapporti tesi con Cina e
Corea del Sud, appesantiti da questioni territoriali e screzi
sulla interpretazione di militarismo e colonialismo nipponico.
Abe ha confermato gli alleati più stretti nei posti chiave:
dal capo di gabinetto Yoshihide Suga al ministro delle Finanze e
vicepremier Taro Aso, dal ministro degli Esteri Fumio Kishida a
quello delle Politiche fiscali ed Economiche Akira Amari.
Tra le cinque donne, spiccano Yuko Obuchi, figlia dell'ex
premier Keizo Obuchi, che a 40 anni ridiventa ministro ma con le
deleghe pesanti del Commercio, dell'Economia e dell'Industria, e
Sanae Takaichi, ministro degli Interni e delle Comunicazioni.
"Sono due ministeri guidati per la prima volta da donne. Non
è una questione di numero, si tratta di cinque donne qualificate
per questi importanti ruoli di governo", ha affermato Abe in
conferenza stampa vestendo ancora l'abito cerimoniale per il
giuramento dall'imperatore Akihito. "Significa avere le persone
giuste in posizione giusta", ha insistito il premier ricordando
l'ambizioso obiettivo di innalzare il peso di donne in ruoli di
leadership nei settori pubblico e privato al 30% entro il 2020
con l'invecchiamento della popolazione. Sono 8 su 18 "i ministri
alla prima esperienza: è giusto valorizzare i talenti".
Sostenere le economie regionali non del tutto raggiunte dagli
effetti della 'Abenomics', la ricetta voluta dal premier per il
rilancio economico, "è una delle sfide più grandi. Dobbiamo
affrontare i problemi specifici di tali regioni, come tasso di
natalità in declino e popolazione anziana in aumento". A tal
proposito è nato un ministero ad hoc guidato da Shigeru Ishiba,
segretario generale uscente dei Liberaldemocratici di cui Abe è
presidente. Le deleghe per la normativa sulla sicurezza sono
andate ad Akinori Eto, che è anche nuovo ministro della Difesa.
Abe, intanto, si può fregiare di un altro record non da poco:
quello appena accantonato, con 617 giorni senza rimpasti, si è
dimostrato come il governo più resistente dal dopoguerra.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA