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Quando la solidarietà la fanno le Brigate

Quando la solidarietà la fanno le Brigate

29 novembre 2016, 13:30

Redazione ANSA

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Terremoto: tutti collocati duemila sfollati a Sant 'Elpidio [ARCHIVE MATERIAL 20161031 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

Terremoto: tutti collocati duemila sfollati a Sant 'Elpidio [ARCHIVE MATERIAL 20161031 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA
Terremoto: tutti collocati duemila sfollati a Sant 'Elpidio [ARCHIVE MATERIAL 20161031 ] - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si chiamano Brigate, organizzano le staffette e alle porte di Amatrice hanno aperto lo spaccio solidale. Se è vero che le parole sono importanti, le Brigate di solidarietà attiva non scherzano. E' il nome dell'associazione nata subito dopo il terremoto che ha ribaltato L'Aquila nel 2009, passata attraverso il sisma emiliano e le alluvioni liguri e dal 24 agosto attiva fra Amatrice, Norcia e le Marche. Ne fanno parte cittadini-e-basta, molti sono giovani, a volte terremotati come gli altri. Mettono a disposizione il loro tempo, incrociano contatti, informazioni e necessità avvicinando chi ha di più e vuole donare qualcosa. Roulotte comprese. Dal 24 agosto sono 38 quelle che sono riusciti a far arrivare ad alcune famiglie.


Lo spaccio che gestiscono ad Amatrice è una tenda blu piena di scatoloni dove chi ha bisogno arriva, chiede e va via con quello che c'è, dal pacco di riso alle fette biscottate, dai guanti alle scarpe per i bambini e c'è perfino il 'reparto' del cibo per celiachi. Ma soprattutto chi arriva, cerca ascolto e sfogo. ''Le domande sono tante e ancora di più le incertezze - spiega Andrea Ferroni, coordinatore delle Brigate - ma almeno il terremoto ha fatto cadere le maschere della vita quotidiana, cioè ha avvicinato persone che ad esempio abitavano accanto e che ora avendo le stesse necessità, si rendono conto che i problemi sono gli stessi per tutti e si possono affrontare meglio''.


In giro per frazioni e borghi, le staffette che raggiungono chi è più isolato hanno incontrato parecchi contadini e allevatori. E dopo un po' è nata l'idea della filiera antisismica: piccoli produttori di cibo messi in contatto con vari clienti, per non far morire l'economia locale. Vale per patate, fagioli, pasta o vino. Su ognuno c'è il logo della filiera simboleggiato da un filone di pane. E soprattutto tre parole: 'Uniti siamo tutto'.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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