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In Pakistan i raid dei droni Usa contro al Qaida

In Pakistan i raid dei droni Usa contro al Qaida

310 in 11 anni, con 2.747 morti. Sempre contestati da Islamabad

ISLAMABAD, 24 aprile 2015, 16:06

Maurizio Salvi

ANSACheck

Il drone utilizzato nell 'operazione in cui è rimasto ucciso Giovanni Lo Porto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il drone utilizzato nell 'operazione in cui è rimasto ucciso Giovanni Lo Porto - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il drone utilizzato nell 'operazione in cui è rimasto ucciso Giovanni Lo Porto - RIPRODUZIONE RISERVATA

I raid dei droni 'Predator' lanciati dalla Cia americana, come quello in cui sono morti in gennaio i cooperanti Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, colpiscono sistematicamente basi e militanti dei gruppi antigovernativi in Pakistan, ma anche in Afghanistan, almeno dal 2005, e sono stati sempre piu' mirati negli ultimi anni.

    Stime non ufficiali, come quella riferita dal Portale Terrorismo dell'Asia del Sud (www.satp.org), sostengono che i velivoli senza pilota statunitensi hanno compiuto in undici anni almeno 310 operazioni in Pakistan, con un bilancio di 2.747 morti (al 12 aprile 2015).

    La quasi totalita' di questi attacchi si e' concentrata nei territori tribali pachistani ed in particolare nei Waziristan del Nord e del Sud, dove i militanti del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) e di Lashkar-e-Jhangvi, ma anche i talebani afghani del Mullah Omar e i miliziani della temibile Rete Haqqani, vicina ad Al Qaida, hanno trovato rifugio.

    Tutta questa attivita' aerea americana e' stata tuttavia sempre contestata, piu' o meno decisamente, dal governo del Pakistan che ha sottolineato come i raid fossero "un grave rischio per la popolazione civile" e come costituissero "una violazione dell'integrita' territoriale del Pakistan".

    Comunque, nel momento in cui le forze di sicurezza pachistane hanno lanciato nel giugno dello scorso anno l'operazione 'Zarb Azb' nel Waziristan settentrionale, le operazioni dei droni americani si sono concentrate via via sulle frange piu' pericolose del terrorismo nascoste nelle montagne del Pakistan a ridosso dell'Afghanistan, ed in particolare contro i militanti di Al Qaida nel Subcontinente indiano (Aqis).

    Ed appena una decina di giorni fa i responsabili di Aqis in Pakistan hanno diffuso un audio messaggio in cui hanno ammesso che in attacchi di droni il 5 gennaio (nel Nord Waziristan a Datta Khel) ed il 15 (nella sottodivisione di Ladha nel Sud Waziristan) erano morti il 'numero due' del movimento, Ustad Ahmad Farroq e il responsabile per l'Afghanistan, Qari Imran.

    Dall'inizio dell'operazione 'Zarb Azb', si sottolineava, "dieci degli undici raid di droni hanno avuto come obiettivo Al Qaida", con un bilancio di ben "50 militanti uccisi". Ma alla luce di quanto annunciato oggi dalla Casa Bianca, hanno indicato all'ANSA analisti pachistani, "e' sorprendente che nei 43 minuti dell'audio messaggio prodotto da 'As Sahad', braccio propagandistico di Aqis, non vi sia stato alcun riferimento alla morte dei due ostaggi", Lo Porto e Weinstein.

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