"Il magazzino della riscossione
continua a crescere inesorabilmente, tanto da avere raggiunto,
secondo i dati della Corte dei Conti al 31 dicembre 2022, un
valore di carico residuo pari a 1.153 miliardi: poco meno della
metà dell'importo complessivo (515 miliardi) è relativo ad
azioni cautelari/esecutive tentate senza riscossione, mentre
altri 460 miliardi sono attribuiti a soggetti coinvolti in
procedure concorsuali, deceduti, ad imprese cessate o a soggetti
nullatenenti", dunque "ne consegue che l'ammontare aggredibile è
solamente di 114 miliardi". Lo evidenzia l'associazione Unione
tributaristi italiani, nel corso dell'audizione di oggi
pomeriggio nella Commissione Finanze della Camera, che sta
esaminando lo schema di decreto attuativo sul riordino del
sistema di riscossione, previsto dalla delega fiscale.
A fronte di questa mole di crediti inesigibili, perciò, i
professionisti affermano che "la nostra prima richiesta è quella
di approvare un'amnistia fiscale per le violazioni passate a
corollario della riforma", scelta, osservano, "coerente con
l'obiettivo del governo di realizzare un "Fisco amico" dei
contribuenti. Poiché in passato il fisco non era affatto amico
dei contribuenti, l'avvento di un nuovo rapporto deve anche
consentire la chiusura agevolata delle pendenze pregresse",
chiudono.
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