Per la proprietà immobiliare, i due
aspetti più rilevanti della manovra sono l'avvio della cedolare
secca del 21% per gli affitti commerciali e lo sblocco degli
aumenti dei tributi locali. Così Confedilizia in una nota nella
quale sostiene che sulla cedolare, va dato atto al Governo di
aver iniziato a intervenire contro la piaga dei locali sfitti.
"Ma lo ha fatto timidamente. La misura è limitata ai contratti
stipulati nel 2019: per dare certezze agli operatori, si sarebbe
potuto almeno stabilire che tutte le future locazioni, dal 2019
in poi, fossero incluse nel nuovo regime fiscale ".
Per Confedilizia inoltre, il via libera ai Comuni all'aumento
di Imu e Tasi (oltre che dell'addizionale Irpef)"è una decisione
molto grave". Peraltro, lo sblocco delle aliquote può avere
ricadute negative sul piano sociale, visto che più a rischio
sono le abitazioni locate "a canone concordato", che scontano
aliquote relativamente più basse. Una scelta davvero disarmante,
che porterà danni all'intera economia.
Nella manovra c'è poi il rinnovo per un anno delle detrazioni
per alcuni interventi sugli immobili (positivo, anche se è tempo
di riordinare e stabilizzare il sistema degli incentivi), la
deduzione Imu per gli immobili strumentali (condivisibile, ma la
deducibilità dal reddito delle imposte patrimoniali va
introdotta per tutti i contribuenti), il (dovuto) ripristino
della piena deducibilità, da parte delle società immobiliari,
degli interessi passivi relativi a finanziamenti ipotecari su
immobili destinati alla locazione. "Per l'immobiliare, e per la
crescita - conclude il presidente di Confedilizia,Giorgio
Spaziani Testa- serve altro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA