Bagnoli, Napoli Est a partire
dall'ex Manifattura Tabacchi. Sono tante le aree di Napoli che
possono portare uno sviluppo immobiliare ed economico secondo il
quadra delineato oggi da Scenari Immobiliari, l'istituto
indipendente di studi e ricerche che analizza i mercati
immobiliari e in generale l'economia del territorio in Italia ed
in Europa.
"Napoli è una capitale economica - ha detto Mario Breglia,
presidente di Scenari Immobiliari - 'frenata' nel suo potenziale
da lacci urbanistici e culturali. Eppure è il primo mercato del
sud Italia e terzo del Paese. Ci sono, compresa anche l'area
esterna, una trentina di grandi aree da sviluppare, a cominciare
da Bagnoli, per circa tre miliardi di euro di investimenti in
dieci anni".
Nonostante le difficoltà, nel lungo periodo il mercato
immobiliare residenziale della città di Napoli mostra, nei
numeri di Scenari, una maggiore tenuta del numero di
compravendite su base annua rispetto a quanto osservato a
livello nazionale e regionale e nel resto delle regioni del
Mezzogiorno. Già nel 2018 il numero di compravendite è tornato a
sfiorare i valori dei primi anni 2000, con buone prospettive di
raggiungere i volumi dei picchi precrisi già nel prossimo anno,
mentre nel resto dell'Italia le transazioni si collocano ancora
oltre venti punti percentuali al di sotto di quanto rilevato ad
inizio secolo e oltre trenta punti percentuali al di sotto dei
massimi storici rilevati nel 2003. Le buone performance di
Napoli appaiono ancora più significative se paragonate
all'andamento del mercato immobiliare del proprio contesto
territoriale. Il volume delle compravendite in Campania e nel
Mezzogiorno, tra il 2004 e il 2013, era infatti arrivato a
dimezzarsi, per poi recuperare solo 15 punti percentuali nel
corso dei quattro anni successivi.
Il confronto in valori reali mostra prezzi medi di vendita a
Napoli lievemente al di sopra di quanto rilevato nel 2000,
mentre in Campania e nel Mezzogiorno i prezzi si sono ridotti di
circa il 20 per cento. Anche il mercato residenziale nazionale
mostra una minore stabilità rispetto al capoluogo campano, con
prezzi di vendita ancora del 3,5 per cento inferiori ai valori
di inizio secolo. Le performance positive di Napoli hanno
contribuito a sostenere l'andamento del mercato immobiliare
campano, dove delle 33.900 transazioni rilevate nel 2017, oltre
7.780 (il 22,9 per cento) si sono concentrate nel capoluogo.
Al convegno anche Marco Sangiorgio, di gruppo Cassa Depositi
e Prestiti: "Il rilancio del Mezzogiorno - ha detto - anche
sotto il profilo dei valori immobiliari, passa attraverso grandi
interventi di rigenerazione urbana: questo territorio ne ha
bisogno per rinnovarsi rispetto a funzioni ed esigenze abitative
che sono fortemente mutate rispetto alle passate funzioni di
immobili ora dismessi. Stiamo lavorando anche sul fronte
associativo per creare condizioni normative e fiscali in grado
di favorire queste operazioni, di cui l'area delle ex
Manifatture Tabacchi - proprietà di CDP Immobiliare, per la
quale siamo in attesa di poter firmare la convenzione
urbanistica - può rappresentare un pivot significativo per il
resto del Sud Italia".
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