Per Salini-Impregilo far
procedere i cantieri in Italia per opere già contrattualizzate
"significa cinquemila persone in più" al lavoro, "più l'indotto
che sono tantissimi", "e circa 800 milioni di euro di
fatturato": cose che invece "quest'anno ci sono più". Pietro
Salini, l'A.d. di Salini-Impregilo, al convegno di Capri dei
Giovani di Confindustra sottolinea così che oggi in Italia "si
discute di come non rispettare i contratti". Accenna a lavori
come l'alta velocità Torino-Genova, "progetto del 1992" ma
"stiamo ancora riflettendo: si va avanti o non si va avanti". E
si sofferma sull completamento del terzo valico.
"E' impensabile fare investimenti per una impresa" se "chi
viene eletto" può cambiare il futuro di progetti già
contrattualizzati, avverte: "Nessun altro Paese del Mondo si
sogna di mettere in discussione quanto fatto da un Governo
precedente" nè "mettere in discussione piani strategici che
richiedono anni". E sull'intenzione del Governo di far
riesaminare il rapporto costi-benefici di opere già previste,
come per la Tav, Salini dice: "Anche l'inquisizione faceva così:
una commissione per decidere la strega da bruciare".
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