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Roma: Soprintendente, chiesta inalienabilità Palazzo Nardini

Roma: Soprintendente, chiesta inalienabilità Palazzo Nardini

Fu sede Pretura e Casa delle Donne

ROMA, 12 aprile 2018, 15:45

Redazione ANSA

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"Due giorni fa abbiamo trasmesso la proposta di vincolo per palazzo Nardini: nelle more dell'iter che questa richiesta deve fare, il bene è inalienabile". Il Soprintendente di Roma Francesco Prosperetti, parlando ai giornalisti proprio di fronte allo storico immobile di via del Governo Vecchio, strada che deve il suo nome alla prima destinazione del palazzo, ha spiegato che "il vincolo è intrinseco al bene e cioè noi non facciamo altro che dichiarare una caratteristica di bene pubblico del bene in questione in quanto fu, tra l'altro, sede del Governatorato pontificio". E in merito alle notizie circolate nei mesi scorsi circa una vendita da parte della Regione Lazio dello storico palazzo che fu anche sede della Pretura e di Roma e poi sede della Casa delle Donne, Prosperetti precisa che "a noi non è arrivata nessuna comunicazione di atto rogato di compra-vendita", comunicazione che deve necessariamente avvenire. Una volta che il vincolo sarà definitivo, e cioè dopo circa 120 giorni dalla richiesta, e al netto di eventuali ricorsi che la presunta compra-vendita potrebbe far piovere sulla vicenda, il Soprintendente Prosperetti pensa già alla destinazione del Palazzo che negli Anni Trenta del '900 diventò la sede della sezione penale della Pretura di Roma, poi trasferita a piazzale Clodio. "In passato si è discusso dell'ipotesi di realizzare in questa struttura (ora inagibile ndr.) la sede della biblioteca dell'Istituto di archeologia e storia dell'Arte. In questo senso sono stati spesi già 9 milioni in investimenti e c'è già un progetto", ha spiegato Prosperetti. In ogni caso, si dovrà ancora aspettare prima di capire quale sarà il destino di un palazzo che al momento si erge in pieno centro storico, con le finestre senza vetri, l'antico portone in legno chiuso con una catena e gli interni pericolanti. Eppure si tratta di un palazzo che ne ha passate tante e che ha visto passare tra le proprie stanze affrescate il potere e il suo esatto contrario, visto che negli Anni Settanta e fino al 1984 è stato occupato dal Movimento per la liberazione della Donna di cui oggi sono ancora visibili i graffiti che diede vita alla Casa delle Donne poi diventata Internazionale, e sotto sfratto nel complesso del Buon Pastore a Trastevere-
   

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