L'ex Zecca dello Stato
dell'Esquilino a Roma punta a tornare alla vita come spazio
museale e contribuire al rilancio del quartiere multietnico
della Capitale con un progetto da oltre 30 milioni di euro. Per
ridisegnare i 13.800 metri quadri dell'edificio l'Istituto
Poligrafico e Zecca dello Stato ha lanciato un concorso
internazionale di idee.
Il palazzo-fabbrica di cui pose la prima pietra il re
Vittorio Emanuele III nel 1908 ospiterà un museo numismatico e
filatelico, i laboratori della Scuola dell'Arte e della
Medaglia, come nel progetto originario, oltre a un incubatore
per le imprese artistico-artigianali, una biblioteca, uno spazio
per esposizioni temporanee e una caffetteria.
"Sarà un luogo vivo, aperto", spiega l'amministratore
delegato dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo
Aielli, consapevole di "quanto sia complesso realizzare un
progetto di recupero e valorizzazione in un contesto urbano così
complesso". "Il progetto verrà finanziato con i fondi di
investimento dell'Istituto", dichiara il presidente dell'Ipzs,
Domenico Tudini. "Ma siamo convinti, visto il valore culturale e
sociale dell'iniziativa, di trovare degli sponsor", aggiunge
citando l'esperienza Paesi come la Francia. La fine della prima
fase dei lavori di recupero dell'edificio è prevista nel 2020.
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