"Stesso lavoro, stesso contratto": è
quanto chiedono i sindacati di categoria Fillea-Cgil, Filca-Cisl
e Feneal-Uil presentando una proposta di legge unitaria per
"l'applicazione di un solo Ccnl per tutti i lavoratori in
cantiere", contro il dumping contrattuale e la fuga verso
l'applicazione di contratti meno onerosi. Una proposta "aperta",
sottolineano le tre sigle degli edili, che hanno riunito i
direttivi unitari.
Il sistema del massimo ribasso "è diventato - sostengono -
anche il criterio di scelta dell'applicazione contrattuale da
parte di molte imprese, andando oltre il principio per cui vi
debba essere una correlazione stringente tra Ccnl applicato ai
lavoratori e reale attività di impresa. La tendenza a non
applicare più il contratto del settore merceologico di
appartenenza (come logica vorrebbe) o dell'attività prevalente
viene tranquillamente alimentata dalla spasmodica ricerca del
Ccnl meno oneroso, secondo un'idea distorta della cosiddetta
'libertà di impresa'". E' quanto accade oggi, dicono, nel mondo
del lavoro ed in primis nei cantieri edili. Di qui le proposte
dei tre sindacati, tra cui quella di definire un unico contratto
collettivo nazionale di lavoro per tutte le imprese edili. "Da
tempo il sindacato unitario dell'edilizia chiede a tutte le
proprie controparti di sottoscrivere un unico Ccnl del settore",
rimarcano presentando la proposta di legge e intendendo "aprire
una grande vertenza verso le associazioni datoriali, le
istituzioni, il Governo e le forze politiche che si candidano
alla guida del Paese". Tra le altre richieste, quella di
introdurre la 'patente a punti' per poter aprire un'impresa e/o
come sistema premiante in caso di aggiudicazione di appalti
pubblici e reintrodurre il Durc (Documento unico di regolarità
contributiva) per cantiere con una normativa apposita per
l'edilizia.
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