Estendere la cedolare secca sulle
locazioni ''non residenziali'' e ridurre l'aliquota sulla
cosiddetta ''tassa Airbnb'', cioè sulla trattenuta che va
effettuata dalla agenzie di intermediazione per gli affitti
brevi. Sono due delle richieste avanzate al tavolo tecnico che
si è tenuto con il vice-ministro, Luigi Casero al quale hanno
partecipato anche i dirigenti dell'Agenzia delle Entrate e i
rappresentanti di Faiab, Airbnb, Homeway, Booking e Property
Managers Italia al fine di valutare insieme agli operatori del
settore l'applicazione delle novità introdotte in materia di
affitti brevi.
Casero ha chiesto indicazioni sulle criticità di applicazione
della tassa Airbnb ma anche suggerimenti. ''Abbiamo proposto,
nell'ambito dell'applicazione della nuova normativa sugli
affitti brevi - ha detto il presidente della Fiaip, la
federazione degli agenti immobiliari, Gian battista Baccarini -
venga tolta la tassa di soggiorno e anche chiesto, in occasione
del varo della Legge di Bilancio, di estendere la cedolare secca
con l'aliquota più bassa. Di estenderla a tutte le tipologie di
contratto, in pratica anche agli affitti commerciali'', tra cui
quelli di uffici e negozi. ''La cedolare - spiega Baccarini - ha
consentito di ridurre l'evasione fiscale e potrebbe servire a
rilanciare i centri storici, dando una spinta all'immobiliare''.
Sulle locazioni brevi alcuni dei presenti hanno proposto di
abbassare l'aliquota al 10%. ''Anche noi l'abbiamo sostenuto'',
spiega il presidente Fiaip, che evidenzia come le ultime
indicazioni arrivate dall'Agenzia delle Entrate abbiano comunque
consentito di superare molti dubbi interpretativi di
applicazione.
Di fatto la Tassa Airbnb è da poco entrata in vigore e per
questo Casero ha invitato le diverse associazioni presenti al
tavolo tecnico ad un nuovo incontro, da tenersi tra circa un
mese, per fare un ''check up'' sull'applicazione concreta delle
norme.
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