Nel corso del Mipim di
Cannes Nomisma ha illustrato i dati sul mercato immobiliare
italiano, che sta conoscendo una "fase di rilancio" ed è
tornato, per quanto riguarda gli investimenti esteri, a livelli
pre-crisi, grazie soprattutto all'apporto degli investitori
esteri, che con 5,5 miliardi di euro apportati nel 2016 hanno
contribuito per circa il 60% sul totale. Nel solo quarto
trimestre sono stati investiti 3,8 miliardi nel mercato
corporate italiano, che in tutto il 2016 ha superato i 9
miliardi di euro. Si tratta - secondo Nomisma - di un dato "in
linea con le cifre record registrate nel 2007", ultimo anno
pre-crisi. Nel 2016 gli investimenti sono cresciuti del 12% e la
quota degli investimenti italiani sul totale europeo è
nuovamente cresciuta raggiungendo il 3,6% (contro il 3% del
2015).
Circa il 35% degli investimenti si è concentrato nell'area di
Milano, il 18% in quella di Roma, mentre il 47% ha interessato
le altre aree del Paese. Secondo Nomisma, "a favorire la
diversificazione, che risulta ancora modesta, concorre la
scarsità di prodotto di tipo 'prime' (fascia medio-alta, ndr)
nelle città principali, che non di rado induce gli investitori a
ricercare opportunità in contesti secondari in cui è possibile
trovare immobili, anche di tipo 'value-added' (aree in sviluppo,
ndr), con una redditività adeguata in virtù di prezzi ormai
fortemente ribassati".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA