La flessione su base mensile della
produzione industriale registrata a marzo, commenta l'Istat, si
estende anche al complesso del primo trimestre di quest'anno.
Tra i principali raggruppamenti di industrie si rileva una
crescita mensile solo per l'energia. Su base annua, al netto
degli effetti di calendario, l'indice complessivo prosegue la
fase di flessione che si protrae da 14 mesi consecutivi. In
questo caso il calo interessa tutti i principali raggruppamenti
di industrie.
In particolare, l'indice destagionalizzato mensile cresce su
base congiunturale solo per l'energia (+1,7%); diminuiscono,
invece, i beni intermedi (-0,1%), i beni di consumo (-0,6%) e i
beni strumentali (-3,8%).
Su base annua il calo registrato a marzo interessa invece
tutti i principali comparti: la riduzione è modesta per
l'energia (-0,1%) e i beni intermedi (-1,8%) mentre risulta più
rilevante per beni di consumo (-4,6%) e i beni strumentali
(-5,7%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi
annui maggiori sono la produzione di prodotti farmaceutici di
base e preparati farmaceutici (+4,8%), la fabbricazione di coke
e prodotti petroliferi raffinati (+4,4%) e la fabbricazione di
prodotti chimici (+3,2%). Le flessioni più ampie si registrano
nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori
(-9,3%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,8%) e
nella fabbricazione di macchinari (-5,9%).
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