Anche la 'ndrangheta finanziava la
banda transnazionale di narcotrafficanti che importava droga dal
Sud America: emerge dall'inchiesta del Ros che oggi ha
consentito di sgominare un'associazione a delinquere di tipo
mafioso con 15 misure cautelari emesse dal gip su richiesta
della Procura di Salerno (coordinata dal procuratore Giuseppe
Borrelli).
In particolare, attraverso un loro uomo, il napoletano Errico
D'Ambrosio, era la famiglia malavitosa degli Alvaro, i fratelli
Nicola e Francesco Alvaro, a sborsare ingenti somme di denaro
per importare e acquistare la sostanza stupefacente.
Secondo gli inquirenti a coordinare le operazioni erano
Franco Volpe e Cataldo Esposito, insieme con altri indagati al
momento irreperibili.
L'intermediazione invece era affidata a Carmine Ferrara, al
suo stretto collaboratore Salvatore Rocco e al calabrese
Fortunato Marafioti.
L'inchiesta ha anche consentito di intercettare, nell'aprile
del 2023, oltre una tonnellata di marijuana nascosta in un
container partito dal Canada, precisamente da Montreal.
Anche in questa circostanza la droga è approdata nel porto di
Salerno, grazie a una ditta di import-export di Poggiomarino
(Napoli) di cui è risultato cotitolare un uomo di Boscoreale
(Napoli), Antonio Malafronte.
In questo affare è risultato coinvolto anche un
italo-americano, Michele Annunziata: per il Ros sarebbe stato
lui ad avere organizzato il trasferimento dell'ingente carico
di marijuana, finanziato in parte da un napoletano, Giuseppe
Gargiulo. Ad essere incaricati del recupero dello stupefacente,
in cambio di una somma di denaro, erano stati Franco Volpe e uno
degli indagati ricercati.
I reati cosiddetti minori - furto, ricettazione e minaccia -
commessi nel Cilento, vengono contestati dagli investigatori a
Franco Volpe e a un altro indagato: Volte, in particolare, aveva
anche il compito di individuare gli obiettivi e di fornire
appoggio logistico a un gruppo di ladri pugliesi, suoi complici,
tra i quali figura anche Michele Campanale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA