Per il lavoratore 'single' in
Italia il peso delle imposte complessive sul salario è in media
del 45,1%, sostanzialmente stabile rispetto al 2022 (era del
45%). E' quanto emerge dal rapporto Ocse per il 2023 'Taxing
Waging.
Il cuneo fiscale nell'Ocse è stato del 34,8% in media nel
2023 (34,7% nel 2022) e l'Italia figura al quinto posto per
l'incidenza più alta tra i 38 Paesi Ocse, dopo Belgio (52,7%),
Germania (47,9%), Austria (47,2%) e Francia (46,8%). In Italia,
le imposte sul reddito e i contributi previdenziali del datore
di lavoro rappresentano insieme il 90% del cuneo fiscale totale,
mentre la media Ocse è del 77%. Per un lavoratore spostato con
due figli il cuneo è invece inferiore e vede l'Italia all'ottavo
posto con il 33,2% (era al nono posto nel 2022), rispetto a una
media Ocse del 25,7%.
Tra il 2000 e il 2023 il cuneo fiscale per il lavoratore
single è sceso di 2 punti percentuali (dal 47,1 al 45,1%). Nello
stesso periodo nei paesi Ocse è sceso di 1,4 punti percentuali
(dal 36,2 al 34,8%). Tra il 2009 e il 2023 invece il cuneo
fiscale per il lavoratore medio single in Italia è sceso di 1,7
punti percentuali. Durante questo stesso periodo, il cuneo
fiscale per il lavoratore single nei paesi Ocse è aumentato
lentamente fino al 35,3% nel 2013 e nel 2014, scendendo al 34,8%
nel 2023.
L'aliquota fiscale netta del dipendente single in Italia nel
2023 è stata in media del 27,7% nel 2023, rispetto alla media
Ocse del 24,9%. Tenendo conto degli assegni familiari e delle
disposizioni fiscali, l'aliquota fiscale media netta del
dipendente per un lavoratore sposato con due figli in Italia era
del 12% nel 2023, il 26esimo valore più basso nei Paesi Ocse, e
si confronta con il 14,2% della media Ocse.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA