Le "banche sono costrette dalla
normativa Ue a fornire i dati a una terza parte ma non possono
avere dati dei propri clienti in piattaforme come Amazon o
Google perchè non c'è nessuna legge che lo prevede".
lo afferma il dg dell'Abi Giovanni Sabatini nel suo
intervento alla tappa romana del Fintech District Mfs Roadshow.
Sottolineando come occorra "imporre ad altri attori, quali le
bigtech ma anche ampliandosi ai dati detenuti nei database
pubblici, di renderli disponibili con il consenso del cliente".
Sabatini ha rilevato come le "forme di integrazione tra banche e
fintech trovano nel quadro di regolamentazione prudenziale
notevoli limiti. La nuova proposta di CRR 3 penalizza le
esposizioni delle banche in strumenti di capitale, sotto diverse
prospettive" in primis l'assorbimento di capitale.
Il dg ha citato quindi i progetti condotti attraverso la
sandbox regolamentare del Mef che " testimoniano il forte
interesse delle banche per le sperimentazioni condotte insieme
alle autorità di vigilanza, e per ottimizzare le modalità di
partecipazione alla sandbox". "E' auspicabile un confronto
sempre più intenso tra questi attori. Un elemento di particolare
attenzione e che occorre chiarire al meglio per incentivare la
partecipazione da parte di operatori di mercato è il percorso di
uscita dalla sandbox, per chiarire i passi successivi e il tipo
di output (parere, modifica normativa, autorizzazione, etc.) che
è possibile avere dall'autorità competenti". "In parallelo, è
importante che le banche creino processi strutturati al loro
interno per agevolare la partecipazione a spazi dedicati alla
sperimentazione".
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