(di Amalia Angotti)
Gli azionisti di Stellantis
approvano con il 30% dei voti contrari il maxi stipendio dei
manager e in particolare di Carlos Tavares, nello stesso giorno
in cui l'azienda comunica lo stop completo per due settimane
della produzione a Mirafiori per oltre 2.000 lavoratori delle
linee della 500 elettrica e delle Maserati.
E' anche il giorno in cui Dongfeng Motor Group, uno dei
principali gruppi cinesi dell'auto, annuncia a Milano che sta
conducendo i primi colloqui con il governo per produrre più di
100mila auto in Italia. Qian Xie, a capo del business europeo
del gruppo che detiene ancora una quota dell'1,5% in Stellantis,
spiega che la presenza in Italia permetterebbe di "distribuire
meglio in tutti gli altri Paesi dell'area".
"Possiamo essere orgogliosi di cio' che abbiamo raggiunto
dalla nascita di Stellantis solo tre anni fa, c'è sempre
qualcosa in più da fare. E abbiamo la passione, la mentalità e
l'energia positiva per fare ancora meglio per la società in cui
operiamo", dice il presidente John Elkann all'assemblea, riunita
ad Amsterdam e trasmessa in streaming sul sito web della
società. Mentre il ministro Adolfo Urso ribadisce il suo
giudizio positivo sulla decisione di Stellantis di cambiare nome
alla nuova Alfa Romeo Milano in Junior: "Un segnale di piena
collaborazione tra l'azienda e l'Italia".
Dagli azionisti arriva il via libera alla distribuzione di un
dividendo di 4,7 miliardi di euro sulle azioni ordinarie, ma
anche al compenso di Tavares, che nel 2023 ha guadagnato 13,5
milioni di euro, oltre a un bonus di 10 milioni legato agli
obiettivi del gruppo. Complessivamente quindi la remunerazione
del manager è di 23,5 milioni di euro a fronte dei 14,9 del
2022, con un incremento che supera il 55%. Elkann ha ricevuto,
invece, 4,8 milioni, uno in meno del 2022: una paga base di
924.404, fringe benefit del valore di 684.230 euro e 3,2 milioni
di incentivi variabili.
Nel 2022 il compenso di Tavares suscitò le ire del
presidente, Emmanuel Macron, che bollò come ''scioccante ed
eccessivo'' l'ammontare ''astronomico'' della sua retribuzione.
Stellantis fa invece notare che questi compensi sono in linea
con quelli di multinazionali. Ora sul piede di guerra ci sono i
sindacati italiani anche per la concomitanza con la nuova cassa
integrazione a Mirafiori. "La priorità sono gli investimenti
negli stabilimenti, non i compensi. Anche così che si pratica la
responsabilità sociale verso i lavoratori e il Paese", commenta
il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano. "Lo
stipendio annuale di Carlos Tavares vale il salario di mille
lavoratori di Mirafiori. E' sempre più urgente l'incontro a
Palazzo Chigi con la premier Meloni e Tavares", afferma Samuele
Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del
settore mobilità. "Si usino profitti e stipendi per produrre più
auto in Italia" osserva Giorgio Airaudo, segretario generale
della Cgil Piemonte.
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