(di Michele Esposito)
A 24 ore dalla vittoria politica
sul Patto di migrazione e asilo Ursula von der Leyen finisce di
nuovo nel mirino dell'Eurocamera su un caso che ha già diviso la
Commissione Ue, il Piepergate. La nomina di Markus Pieper,
eurodeputato tedesco del Ppe e della Cdu, a inviato Ue per le
Pmi, è stata infatti bocciata dall'Aula grazie ad un emendamento
proposto dai Verdi ma che ha radunato una corposa maggioranza,
tutta contraria alla mossa della presidente uscente. L'accusa è
quella che da giorni circola nei palazzi brussellesi: la scelta
di Pieper, compagno di partito di von der Leyen, non solo è
stata poco trasparente ma contiene una sospetta parzialità, con
le Europee ormai alle porte.
L'emendamento dei Verdi, inserito nel testo sul cosiddetto
discarico del bilancio del Consiglio Ue, sottolinea "con
preoccupazione che il candidato prescelto è un deputato uscente
del partito politico di von der Leyen e invita la Commissione a
porre rimedio alla situazione". Revocando l'incarico a Pieper.
Il blitz dei Verdi, che con il Ppe sono da mesi ai ferri corti,
era particolarmente temuto dalle parti dei Popolari anche perché
è seguito alla riunione del collegio dei commissari di mercoledì
dove il Piepergate è stato sollevato. Alla presidente della
Commissione, facendo perno sulla lettera inviata da Josep
Borrell, Paolo Gentiloni, Thierry Breton e Nicolas Schmit, è
stato chiesto conto delle procedure di selezione che hanno
condotto a Pieper, visto che per il ruolo c'erano altre due
candidate: Martina Dlabajová e Anna Stellinger. Entrambe,
secondo il j'accuse formulato a von der Leyen, erano più
adeguate. La scelta di Pieper, nel corso del collegio, è stata
difesa da tutti i commissari del Ppe ma a nulla è servito quando
il caso è finito in Aula al Pe.
Poco prima che si votasse l'emendamento dei Verdi il Ppe,
in un estremo tentativo, ha proposto un emendamento orale che
difendeva la nomina del nuovo inviato Ue. La maggioranza degli
eurodeputati ha negato tuttavia che l'emendamento fosse votato.
La revoca di Pieper ha incassato 382 voti favorevoli, 144
contrari e 80 astensioni. La Commissione Ue, ha spiegato poco
dopo il portavoce Eric Mamer, non sembra voler tener conto della
risoluzione del Pe. Pieper il 16 aprile, come previsto, assumerà
l'incarico. La Commissione ha seguito "la procedura appropriata"
ed "è autonoma per quanto riguarda la scelta del suo staff", ha
rimarcato Mamer. Ma il Piepergate, inevitabilmente, indebolisce
la candidatura di von der Leyen e va aggiungersi ad un altro
caso, il Pfizergate, nella quale la presidente uscente è
accusata di aver agito nell'opacità. "Von der Leyen è sempre più
isolata, la maggioranza Ursula non esiste più da tempo", è stato
l'attacco della Lega.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA