A febbraio 2024 l'indice di disagio sociale calcolato da Confcommercio (Misery index) si è attestato a 12,8 (-0,3 punti su gennaio), il livello più basso da agosto 2009. L'associazione sottolinea che il rallentamento è stato guidato dal progressivo rientro dell'inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d'acquisto (2,8% dal 3,5% del mese precedente).
La disoccupazione estesa ha segnato un lieve aumento 8,5% a fronte dell'8,3% del mese precedente). La lieve crescita della disoccupazione, in un situazione di aumento dell'occupazione, è un possibile segnale di una maggior partecipazione al mercato del lavoro degli scoraggiati.
L'indice di febbraio 2024, segnala la Confcommercio, si è attestato a 12,8, in riduzione di tre decimi di punto su gennaio, il dato più basso, al netto di quanto accaduto nei primi mesi della pandemia, da agosto 2009. Il ridimensionamento registrato nell'ultimo mese è sintesi di un
ulteriore rallentamento dell'inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d'acquisto e di un moderato aumento della disoccupazione estesa.
Dalla rilevazione continua sulle forze di lavoro si registra, a febbraio, un aumento di 41mila occupati sul mese precedente e di una crescita di 46mila persone in cerca di lavoro. A questi andamenti si è associata, dopo un trimestre di crescita, una riduzione degli inattivi (-65mila sul mese, concentrati prevalentemente tra gli uomini). Queste dinamiche hanno portato a una crescita del tasso di disoccupazione ufficiale, salito al 7,5%.
Nello stesso mese le ore autorizzate di cassa integrazione sono state di poco inferiori a 45,6 milioni, a cui si sommano poco meno 911mila di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà. Si è registrato un incremento del tasso di disoccupazione esteso, salito all'8,5%. Questo
aumento potrebbe essere legato alla crescita della partecipazione al mercato del lavoro visto il contemporaneo aumento dell'occupazione.
"La moderata crescita della disoccupazione, si legge, va valutata con prudenza. Il dato è sintesi di fenomeni articolati: da un lato l'aumento delle persone che svolgono una ricerca attiva di un lavoro, in un contesto di prolungata crescita dell'occupazione, potrebbe essere il sintomo del ritorno sul mercato di una parte degli scoraggiati, dall'altro il maggior ricorso a forme di integrazione salariale, tra coloro che sono già occupati, potrebbe essere un segnale dell'incertezza e delle fragilità che caratterizzano l'attuale fase economica".
A febbraio 2024 i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d'acquisto hanno mostrato una variazione su base annua del 2,8%, in ripiegamento di sette decimi di punto rispetto a gennaio. La tendenza al rientro è proseguita anche a marzo: secondo le prime stime la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d'acquisto si attesterebbe al 2,7%.
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