"Il nostro sistema industriale -
ha proseguito Agrusti - lamenta da tempo la carenza di
professioni con skill molto elevate, una emergenza che stiamo
gestendo implementando la formazione del capitale umano con gli
Its e le facoltà Stem nelle Università; accanto a questa, non
meno grave, vi è quella relativa ai profili tecnologicamente
meno evoluti la cui presenza in fabbrica risulta fondamentale.
Per far fronte a quest'ultimo aspetto, atteso che stiamo
incrociando appieno il décalage della curva demografica e i
nostri studi ci dicono che nei prossimi anni sarà anche peggio -
avremo bisogno di decine di migliaia se non di centinaia di
migliaia di lavoratori. Che non ci sono. Di qui l'idea del
Progetto Ghana che si propone di gestire al meglio la risorsa
immigrazione".
Non giova al mercato del lavoro la scarsa mobilità interna in
Italia per cui, "pur in presenza di un tasso di disoccupazione
al Sud del 30% e un'offerta occupazionale al Nord consistente,
non si riesce ad accorciare l'Italia, problema analizzato e
tradotto in un progetto presentato ai decisori pubblici".
I settori nei quali risulta complicato reperire manodopera
in Fvg, come manifestato dalle imprese, sono cantieristica,
edilizia e infrastrutture, logistica, movimentazione merci,
lavorazione del legno, comparti industriali con particolari
esigenze collegate alle turnazioni e i servizi che denunciano
una cronica mancanza di operatori abilitati ad attività
specifiche con mansioni come addetto ai carrelli elevatori,
saldatore, carpentiere, addetti alle macchine, cuoco,
specialista di attività edilizie.
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