La pressione fiscale "è sempre il
nemico numero uno: nel 2019 il carico fiscale in Italia arriva
al 42,4% del Pil rispetto al 41,3% dell'Eurozona". Il "tax
spread" è pari a 19 miliardi di tasse pagate in più della media
dell'Eurozona, "pari ad un maggior prelievo di 314 euro per
abitante". Lo afferma il presidente di Confartigianato, Giorgio
Merletti, dicendosi favorevole alla flat tax, ma accompagnata da
una lotta alle "grandi sacche" di 'evasione. La situazione è
"surreale": su una popolazione residente di 60 milioni, 30
milioni "non pagano nemmeno 1 euro!".
Secondo il Rapporto degli Ufficio
Studi di Confartigianato sulla qualità della vita delle imprese
europee, l'Italia è tra i peggiori d'Europa anche per la
tassazione sull'energia che fa pagare alle piccole imprese una
bolletta elettrica più cara di 1,5 miliardi rispetto alla media
europea.
Il gap con l'Europa riguarda anche gli investimenti pubblici
fissi lordi: per il 2019 l'Italia investe 11 miliardi in meno
rispetto alla media dell'Eurozona. Le cose non vanno meglio per
il credito: a fine 2018 i finanziamenti alle piccole imprese
sono diminuiti dell'1,1%. In particolare, in dodici mesi le
imprese artigiane hanno ricevuto 3,9 miliardi in meno di
prestiti.
Ritardi anche sul fronte dell'efficienza della pubblica
amministrazione: per l'84% degli imprenditori la complessità
della burocrazia ostacola l'attività dell'azienda e soltanto il
29% degli italiani si dichiara soddisfatto dei servizi pubblici,
contro la media europea del 45%. In particolare, a farsi
attendere è la giustizia civile: per risolvere dispute
commerciali le imprese devono attendere 1.120 giorni, quasi il
doppio rispetto alla Ue. E per ottenere permessi di costruzione
di un magazzino un'impresa deve aspettare 228 giorni rispetto ai
153 giorni della media Ue.
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