Quello dell'offerta economicamente
più vantaggiosa è un criterio che piace nel sistema degli
appalti ma il frequente ricorso al cosiddetto criterio on off
cioè il ricorso da parte di chi concorre ad evidenziare di
essere in possesso di alcune caratteristiche potrebbe
mascherare in realtà offerte al massimo ribasso. E' la
conclusione alla quale arriva la nuova indagine del progetto
"Qualità e diritti, Politiche strategiche e livelli di tutele
nei contratti pubblici",dell'Osservatorio sugli appalti pubblici
dell'università di Trento, della Bocconi e dell'università di
Pavia, e realizzato con la partecipazione dell'Alleanza delle
Cooperative Italiane nell'ambito dell'impegno di Alleanza delle
Cooperative Italiane nel sostenere la campagna "Massimo ribasso,
minimi diritti
Il monitoraggio, su circa 5.000 avvisi segnalati, ha preso in
esame 414 bandi di gara usciti nell'arco del periodo settembre -
dicembre 2017. Gli avvisi di gara esaminati per i lavori sono
tutti oltre i 2 milioni di euro, mentre i per servizi superiori
ai 750mila euro. Il valore complessivo dei bandi esaminati è di
€ 2.731.133.509,21.
Per gli appalti di lavoro, il cosiddetto criterio on/off è
stato rilevato nel 41% circa dei casi, che nell'88% circa hanno
riguardato prestazioni incidenti sul costo del lavoro. Per gli
appalti di servizi il medesimo criterio è stato invece rilevato
nel 48% circa dei casi, che nel 59% circa hanno riguardato
prestazioni incidenti sul costo del lavoro.
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