I dati statistici congiunturali
continuano a mostrare segnali contradditori che inducono a
valutare con prudenza le prospettive a breve dell'economia
italiana. E' questa la valutazione di Confcommercio che stima
per il mese di maggio una variazione congiunturale nulla del pil
mensile e una variazione tendenziale dell'1% (1,1% ad aprile),
confermando un ulteriore rallentamento rispetto al primo
trimestre.
In linea con un quadro congiunturale non particolarmente
dinamico, scrive Confcommercio ad aprile 2018 l'indicatore dei
Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato un calo dello 0,1%
rispetto a marzo ed un aumento dello 0,4% nei confronti dello
stesso mese del 2017.
Il dato dell'ultimo mese è sintesi di un'evoluzione positiva
della domanda relativa ai servizi (+1,8%) e di una flessione
dello 0,2% della spesa per i beni.
In linea con quanto già emerso negli ultimi mesi, l'incremento
più significativo ha riguardato la domanda per gli alberghi, i
pasti e le consumazioni fuori casa (+2,7%).
Su base annua, i beni e i servizi per la cura della persona e i
beni e i servizi ricreativi sono cresciuti dello 0,8% mentre di
entità ancora più ridotta è risultata la variazione per gli
alimentari, le bevande ed i tabacchi (+0,5%), per i beni e i
servizi per la casa (+0,4%) e per i beni e i servizi per le
comunicazioni (+0,3%). In netto calo l'abbigliamento e le
calzature (-2,1%) ed i beni e servizi per la mobilità
(-1,5%).
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