Il tasso di attività femminile in
Italia è tra i più bassi in Europa, 55,9% nel 2017 sul totale
delle donne tra i 15 e i 64 anni (solo la Macedonia con il 51,7%
e la Turchia con il 37,5% fanno peggio di noi). Tuttavia si
notano continui miglioramenti, con una crescita di 4,8 punti
percentuali rispetto al 2010, con il tasso di attività femminile
che raggiunge l'80,8% per le donne con livelli educativi più
elevati. Questi alcuni dei dati presentati oggi a Roma
nell'ambito di un incontro con le finaliste al Premio Women
value company di Intesa Sanpaolo, da Stefania Trenti,
responsabile Ufficio Industry della Direzione Studi e Ricerche
Intesa Sanpaolo.
I dati sottolineano l'importanza di mettere le donne al centro
delle strategie di crescita dell'imprenditoria italiana, anche
considerato l'enorme potenziale ancora inespresso.
Intanto le imprese femminili crescono: secondo Unioncamere, nel
2017 sono oltre 1.331.000 - 10.000 in più rispetto all'anno
precedente, quasi 30.000 in più rispetto al 2014 - con un
aumento costante che porta al 21,86% la quota sul totale delle
imprese. In particolare è da sottolineare come siano in crescita
le imprese più strutturate: le società di capitali condotte da
donne, infatti, sono aumentate di quasi il 17% nel 2017,
arrivando a rappresentare oltre il 21% delle imprese femminili
(circa 284.000). Spicca poi il contributo giovanile: sono oltre
170.000 le imprese guidate da under 35, che pesano mediamente il
12,78% sul totale delle imprese femminili e il 28,7% sul totale
delle imprese giovanili, a sottolineare il forte interesse delle
nuove generazioni di donne verso la valorizzazione del proprio
lavoro. La crescita più consistente delle imprese femminili si
concentra in quattro regioni: Sicilia, Lazio, Campania e
Lombardia (+8.000 attività nel 2017 in questi territori,
rispetto al 2016). Per quanto riguarda i settori di attività, se
quasi la metà del saldo complessivo si deve all'aumento delle
imprese femminili attive nel settore turistico e in quello delle
altre attività dei servizi (es. servizi alla persona), in
termini percentuali si riscontra il maggiore aumento rispetto al
2016 nelle attività professionali, scientifiche e tecniche
(+3,8%). Il premio, Women Value Company Intesa Sanpaolo, è
riservato alle piccole e medie imprese che si distinguono nella
valorizzazione del lavoro femminile e nella gestione della
gender diversity, attuando politiche e strategie volte a
garantire pari opportunità e riconoscimenti di carriera.
L'obiettivo è coinvolgere il mondo delle imprese in un percorso
di empowerment femminile, dando visibilità alle pratiche più
virtuose e innovative.Le aziende in finale sono 110. Il 15
giungo la proclamazione delle vincitrici.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA