Dall'app per i pagamenti Satispay
alla Borsa del credito per far incontrare domanda e offerta di
prestiti tra privati, dalla piattaforma per finanziare i crediti
commerciali Credimi a Moneyfarm per le scelte di investimento.
Sono 235 le startup che stanno innovando la finanza in Italia in
un'ottica di fintech e hanno raccolto lo scorso anno circa 30
milioni di euro di investimenti. La loro mappa, realizzata da
Pwc e NetConsulting cube, è stata presentata al convegno
'FinTech innovation - by Maker faire Rome'.
Le startup censite sono più che raddoppiate rispetto al 2015
e le contraddistinguono l'applicazione di tecnologie digitali
come big data, Internet delle cose, blockchain e intelligenza
artificiale al settore bancario e assicurativo. E per il futuro,
spiega la curatrice del rapporto, Rossella Macinante, "sempre
più normative incoraggiano lo sviluppo e la crescita di startup
fintech" come la direttiva europea Psd2.
"Questi nuovi strumenti finanziari possono sostenere le
imprese e aiutare i risparmiatori", afferma il promotore del
convegno, Alessandro Collesano. "Il conto corrente si apre on
line in pochi minuti, i prestiti che si ottengono in 48 ore
senza presentare troppi documenti. E' una finanza più semplice,
più veloce e più accessibile", osserva il fondatore di Credimi e
rappresentante dell'associazione ItaliaFintech, Ignazio Rocco di
Torrepadula.
"Il fintech è un'opportunità impressionante per tutto il
sistema Italia e in particolare per le piccolissime imprese",
aggiunge il banchiere Roberto Nicastro, angel investor del
settore. "La foresta di pietra che per anni ha rappresentato il
rapporto tra banche e piccole imprese non esiste più", conclude
il presidente della Camera di commercio di Roma, Lorenzo
Tagliavanti, "ora abbiamo bisogno che il rapporto tra piccoli
imprenditori e sistema bancario rinasca su nuove basi".
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