Tra settembre 2016 e settembre 2017
l'occupazione nelle piccole imprese italiane è cresciuta del
3,7%. Un anno fa l'incremento su settembre 2015 si era fermato
al 2,8%. Lo rileva l'Osservatorio mercato del lavoro Cna, curato
dal Centro studi della confederazione, secondo il quale rispetto
a dicembre 2014 - alla vigilia dell'entrata in vigore delle
riforme che hanno significativamente modificato il mercato del
lavoro - l'aumento è pari al 9,3%.
In un anno, prosegue la Cna, l'aumento delle assunzioni e
delle cessazioni "è proceduto in parallelo: del 31,3% e del
30,8% rispettivamente". A trainare le assunzioni sono stati i
contratti a tempo determinato (+27,8%), l'apprendistato (+13,6%)
e il lavoro intermittente (+388%), un dato quest'ultimo dovuto
al limitato numero di casi.
I contratti a tempo indeterminato - fa notare la Cna - hanno
registrato, invece, una riduzione del 3,1%. Proprio questi
contratti "rappresentano ancora, e nettamente, la tipologia più
applicata dalle piccole imprese. Ma con meno del 70% del totale
(il 69,3%, per la precisione) contro l’85,4% di dicembre 2014".
Al contrario, nei quasi tre anni sotto osservazione, i contratti
a tempo determinato "sono cresciuti del 12,8% fino a toccare il
19,4% complessivo, i contratti di apprendistato sono passati dal
5,5% all’8,6% e il lavoro intermittente dal 2,5% al 2,7%",
conclude lo studio.
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