"Nell'ipotesi che l'addendum
diventi norma applicata, è evidente che la capacità di
finanziamento alle piccole imprese, già limitata dai parametri
di rating e patrimonializzazione, verrebbe del tutto impedita.
Se si applica una norma che dice che in due anni bisogna
ammortizzare qualunque credito non garantito, non ci sarà nessun
funzionario di banca che potrà prendersi la responsabilità di
finanziare una piccola impresa, perché l'aleatorietà dei flussi
di cassa è nella natura di queste aziende". Lo ha detto il
presidente della Febaf (Federazione Banche, assicurazioni e
finanza) Luigi Abete, commentando la possibile stretta della Bce
sui crediti deteriorati, nel corso di un punto stampa al termine
di una riunione con diversi eurodeputati italiani al Parlamento
europeo insieme ad Abi e Ania.
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