Circa un terzo (il 36,8%) delle
professioni caratterizzate da un'attività ripetitiva potrebbero
esser soppiantate dalle macchine, nei prossimi anni. E, in
particolare, ad essere scalzati dal proprio ruolo potrebbero
essere "i conduttori di veicoli a trazione animale (un mestiere
in via di scomparsa), i conduttori di autobus, di tram e di
filobus, gli operai addetti a macchinari del tessile e delle
confezioni" (che potrebbero subire gli effetti della
'robotizzazione'), i muratori in pietra e i centralinisti, a
causa dell'introduzione di sistemi "automatici e intelligenti".
A rilevarlo l'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro,
in uno studio illustrato al Festival del lavoro, che apre oggi i
battenti, a Torino. Il dossier mette in luce, tuttavia, come sia
stata "la crisi delle costruzioni, più che la sostituzione con
le macchine" a determinare la flessione di alcune figure
professionali nel nostro mercato del lavoro, come "carpentieri e
falegnami nell'edilizia, conduttori di gru e di apparecchi di
sollevamento, manovali e personale non qualificato
dell'edilizia civile".
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