"Io credo che oggi chi ha la
responsabilità di poter incidere in termini di opinione
pubblica, in termini di formazione del consenso, su quella che è
oggi realmente la partita in capo" deve giocare questo ruolo
dice D'Amato soffermandosi con un inciso ("Siamo la metà del
Pil") sui Cavalieri del Lavoro: "Io credo che noi questa
responsabilità dobbiamo esercitarla fino in fondo"
"Oggi - aggiunge - abbiamo bisogno di affrontare anche noi la
nuova stagione politica che si apre, in Italia ed in Europa, con
una visione ed una capacità di ruolo concretamente diversi. I
rischi che abbiamo davanti sono molto consistenti e seri
Abbiamo una opportunità forte, abbiamo un dovere significativo,
ed abbiamo il dovere anche di essere inesorabili nella ricerca
dello spirito di riforme e di costruzione di un percorso più
serio", dice alla platea di imprenditori.
Un cenno alle elezioni in Francia ed in Germania incentrate
sull'Europa, e "tra poco avremo le elezioni italiane. Francia,
Germania e Italia sono i tre grandi Paesi fondatori dell'Europa.
Abbiamo il dovere irrinunciabile di giocare una partita di primo
piano nella costruzione di una nuova Europa più forte e più
integrata dal punto di vista politico e istituzionale"
Oggi, avverte ancora il presidente della Federazione dei
Cavalieri del Lavoro, "serve una ripresa degli investimenti,
sono indispensabili per rilanciare la competitività del Paese
per garantirne la tenuta"; "L'Italia è un Paese che oggi ha
bisogno di tornare ad investire su se stesso e perchè questo sia
possibile occorre, con grande rigore, evitare che si possano
nuovamente riaprire flussi di piccole mance elettorale ora che
ci avviciniamo alla stagione del rinnovo del nostro Parlamento".
"Rigore e crescita" non sono in contraddizione, "sono l'uno
legato all'altra, sono compatibili se abbiamo una forte capacità
di riforme e di focalizzarci sulla crescita della competitività
del Paese"
Serve "una Europa più unita dal punto di vista politico ed
istituzionale", è "un elemento indispensabile per garantire più
stabilità e più governance in un mondo troppo frazionato e dove
le democrazie occidentali sono a rischio anche perchè attaccate
fortemente dall'interno da populismi e protezionismi rampanti, e
all'esterno si confrontano con regimi autoritari molto efficaci
ed estremamente pericolosi". E' "indispensabile" una Europa più
efficace "E non solo in una dimensione economica e competitiva",
non solo di fronte al rischio di "un disastro competitivo", "di
perdere quote di mercato" e per l'esigenza di "darci una
politica industriale europea", ma anche di fronte alle tre sfide
globali: "Tre questioni importanti: la fame, la sostenibilità
del pianeta, e la tenuta della pace", che "rendono più difficile
dare risposte". Mentre in Italia ed in Europa servono "capacità
di Governo, capacità di dare risposte di lungo periodo".
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