Massimo Banzi, il 'papà' di Arduino,
la celebre piattaforma di hardware open-source sviluppata nel
2003 da alcuni membri dell'Interaction Design Institute di
Ivrea, è scettico su come l'attuale governo stia promuovendo
l'innovazione, favorendone la diffusione tra le pmi, mentre
giudica "molto positive" alcune delle cose fatte con Industria
4.0 dell'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda
"Io non vivo in Italia, vivo in Svizzera da dieci anni -
premette Banzi - ma quando mi è capitato di avere a che fare con
l'Italia mi è sembrato che il governo precedente avesse fatto
delle cose molto positive con Industria 4.0. Ho avuto anche un
paio di incontri con Calenda e l'idea che il suo team aveva di
come costruire i centri di competenza era secondo me una
strategia che aveva molto senso, era molto calata su come è
fatta l'Italia, su come funziona e infatti si sono visti gli
effetti positivi", ha spiegato a margine di un incontro sull'
?innovazione a portata di tutti' organizzato da Sorgenia.
Oggi invece si dice "facciamo la blockchain, si sparano delle
keyword (parole chiave, ndr) per far vedere che siamo di moda e
poi c'è questo concetto dello stato investitore che usa i soldi
delle famiglie per investire nelle startup, preferisco certi
progetti di ricerca che servono per creare cluster". "Preferisco
che gli Stati incentivino centri di competenza come il
Politecnico di Milano, che sta facendo un lavoro pazzesco, farà
non so quante migliaia di metri quadri in cui mette dentro 14
pezzi di fabbrica industria 4.0 funzionanti, in cui ha messo
dentro tutte le aziende di tecnologia che c'erano in questo
mondo"
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