(di Paolo Verdura)
Il polo dell'acciaio di Taranto ha
ridotto dell'81% le esportazioni, bruciando oltre 1,2 miliardi
di euro di ricavi in 15 anni. E' uno degli aspetti della crisi
di Acciaierie d'Italia, l'ex-Ilva, la cui produzione risulta
essere oggi al lumicino, con solo l'altoforno 4 attivo e 3
milioni di tonnellate prodotti nel 2023 contro i 4 previsti. Nel
2008 dall'Ilva Taranto partivano per l'estero prodotti
siderurgici per oltre 1,5 miliardi di valore, che sono diventati
280 milioni a fine 2003.
A livello nazionale, secondo un'analisi dal centro studi di
Siderweb, le esportazioni di acciaio sono scese del 16,9% a 23,2
miliardi di euro nel 2023, contro i 28 miliardi dell'anno prima.
In termini di volumi si è mantenuta una "sostanziale stabilità",
con spedizioni per 16,2 milioni di tonnellate, dopo il calo
tendenziale del 6% registrato nel 2022. Una dinamica "dovuta in
toto", spiega Gianfranco Tosini di Siderweb, alla diminuzione
dei prezzi, che segue 2 anni consecutivi di crescita dopo il
crollo del 2020. In quell'anno il valore delle esportazioni era
sceso del 20%, per poi salire del 51,7% nel 2021 e del 23,8% nel
2022. Il calo del 2023 è stato "leggermente più marcato se si
guarda solo ai primi 20 poli siderurgici italiani", secondo
Tosini, dove le vendite all'estero sono diminuite del 17,6 a
19,4 miliardi. Al primo posto tra gli esportatori italiani di
acciaio si conferma la provincia di Brescia (-26,1%), seguita da
quelle di Udine (-16,8%) e di Mantova (-20,4%). Variazioni
negative più alte si sono registrate nei poli di Terni (-39,2%),
Genova (-35,3%) e Aosta (-29,3%). L'unico a crescere è stato
quello di Bergamo (+16,2%), grazie ai tubi senza saldatura.
"Questi dati - indica Tosini - confermano il consolidamento
della geografia dei poli produttivi dell'acciaio italiani che si
è venuta a creare dopo la grande crisi del 2008". "Il processo -
prosegue - traspare, oltre che dall'andamento della produzione,
anche da quello delle esportazioni, che hanno registrato una
riduzione molto più marcata nelle province dove sono o, meglio,
erano presenti le aziende siderurgiche di maggiori dimensioni".
Oltre al caso di Taranto ci sono quelli della provincia di
Torino, "dove era attivo lo stabilimento Thyssenkrupp, ora
chiuso", le cui esportazioni sono diminuite del 39,1% tra il
2008 e il 2023. La provincia di Livorno invece, dove opera Jsw
Steel Italy, ha perso il 60,6% di valore in 15 anni ed è uscita
dalla classifica dei primi 20 poli italiani.
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