Giornata di disagi per i passeggeri per lo sciopero del personale ferroviario indetto dalle sigle autonome (Cub Trasporti, Sgb e Usb) dalle 21 di sabato 23 marzo alle 21 di domenica 24 marzo.
Nessuna azione di 'raffreddamento' della protesta è arrivata dal governo. In attesa delle cifre ufficiali dai sindacati e dalle aziende i cartelloni delle stazioni intanto confermano i disagi per chi ha dovuto scegliere i treni per spostarsi con una media di un convoglio cancellato ogni 3 in partenza o in arrivo.
Un'altra giornata di passione dunque per chi si è spostato in treno, e con i viaggiatori che non hanno neanche potuto usufruire delle fasce di garanzia previste per legge, come quella che protegge i pendolari, perché l'agitazione si è svolta nel fine settimana.
Tutte le imprese ferroviarie sono state interessate allo stop: da Trenitalia a Italo fino a Trenord. Trenord ha fatto infatti sapere di aver garantito collegamenti su ogni linea, nonostante le varie corse cancellate. Alle 12 si registrava la circolazione di due treni su tre dei regionali lombardi. La protesta è stat inoltre senza le fasce garantite. Lo sciopero si è fatto sentire anche sul nodo bolognese, con cancellazioni e ritardi: fermo anche a Bologna almeno un treno su tre di quelli previsti. Intorno alle 16.30 guardando il tabellone delle partenze dalla Stazione Centrale, dei 40 convogli che comparivano sul display 9 risultavano cancellati e una decina risultavano essere non in orario con ritardi dai 15 minuti ai 60 minuti di un paio di convogli fino ai 110 di un treno diretto a Sibari.
Ma la situazione per i viaggiatori potrebbe essere difficile anche dopo la fine dell'agitazione: gli stop proclamati da alcune sigle sindacali autonome - spiegava in una nota Trenitalia - "potrebbero avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni regionali. Gli effetti, in termini di cancellazioni e ritardi, anche prima e protrarsi oltre l'orario di termine degli scioperi". I viaggiatori potranno comunque richiedere il rimborso del biglietto secondo quanto previsto dalle condizioni generali di trasporto di ciascun vettore, consultabili sul sito delle singole imprese ferroviarie, spiegava sempre Trenitalia.
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