I prezzi al dettaglio di alcuni
prodotti di largo consumo continuano a registrare nel 2024
aumenti a due cifre, mentre per altri beni e servizi il nuovo
anno si è aperto all'insegna di una drastica riduzione dei
listini, con effetti positivi per le tasche delle famiglie. Lo
afferma il Codacons che ha rielaborato i dati Istat
sull'inflazione di gennaio, analizzando le voci che registrano i
rincari più pesanti e quelle che invece sono in forte
deflazione.
Gli alimentari continuano ad essere anche nel 2024 i prodotti
più tartassati, con incrementi dei prezzi che, rispetto a
gennaio dello scorso anno, raggiungono il 44,4% per l'olio
d'oliva, il 18,3% per la verdura fresca, il 16,1% per le patate
e il 13% per la frutta fresca. I biglietti aerei aumentano in
media del 12,1% (+11,1% i voli nazionali) mentre gli alimenti
per bambini salgono dell'11,9%. Da segnalare il rialzo delle
tariffe dei treni (+9,6%), quello dei prezzi di macchine
fotografiche e videocamere (+9,1%) e i listini delle strutture
ricettive diversi da alberghi, motel, pensioni (+9,1%).
Ci sono però anche prezzi che rispetto allo scorso anno
scendono e sensibilmente: è il caso ad esempio dell'energia
elettrica che, dopo i forti rialzi delle tariffe del 2023,
risulta oggi meno cara in media del 45%, mentre il gas nel
confronto con gennaio 2023 scende di quasi il 28%. L'olio di
semi, dopo i fortissimi rincari dello scorso anno legati alla
guerra in Ucraina, diminuisce al dettaglio del 17,3%, i prezzi
degli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione
di suoni calano del 16%, mentre i carburanti diversi da benzina
e gasolio diminuiscono del 15,2%, conclude il Codacons.
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