Il forte rialzo del prezzo del
petrolio non è bastato alle Borse europee per ripartire con
forza: è stata una seduta senza direzione per Piazza Affari, con
l'indice Ftse Mib che ha concluso in aumento dello 0,02% a
28.652 punti e l'Ftse All share in ribasso speculare dello 0,02%
a quota 30.664, mentre i mercati azionari del Vecchio continente
in genere hanno registrato in marginale ribasso.
Le Borse peggiori sono state Parigi e Francoforte, che hanno
ceduto lo 0,3% finale, con Madrid in discesa dello 0,2%. Più
caute Londra, che ha chiuso in calo dello 0,1%, e Amsterdam, che
ha concluso sui livelli della vigilia. Negativi anche gli indici
azionari di Mosca, nonostante il prezzo del gas sia in aumento:
il future sul metano con consegna a ottobre ha chiuso la seduta
in crescita del 2% a 34,4 euro al Megawattora.
Pochi movimenti anche tra i titoli di Stato, con lo spread
tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni a 172 punti base e il
rendimento del prodotto del Tesoro al 4,33%. Euro in
rafforzamento sul rublo a quota 105, ma in chiaro calo sul
dollaro a un rapporto di 1,07, anche sulla forza della moneta
statunitense che si apprezza in questo momento di timori di
recessione globale.
In questo quadro in Piazza Affari, tra i titoli a elevata
capitalizzazione il migliore è stato Saipem, salito del 2,6%,
seguito da Leonardo cresciuto del 2,1% e da Pirelli in aumento
dell'1,8%. Mps ha chiuso in rialzo dello 0,9%, con Tim piatta in
linea con il listino generale. Deboli per contro Banco Bpm
(-1%), Nexi (-1,3%), Diasorin (-1,4%), Moncler (-1,6%) e
soprattutto Unicredit, che ha perso l'1,7% a quota 22 euro.
In questa fase di trattative con esito negativo sull'accordo
sul grano con la Russia, sui mercati internazionali i prezzi non
mostrano particolari scosse, con il frumento che ondeggia
attorno ai 600 dollari per il contratto da 5mila bushel, l'unità
di misura statunitense per i cereali.
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