Borse europee poco mosse a metà
mattina in attesa di una tre giorni che, a partire da domani,
vedrà esprimersi sulla politica monetaria Fed, Bce e Banca del
Giappone. Negli Usa e in Europa l'attesa è di un'ulteriore
stretta di 25 punti base del costo del denaro ma l'attenzione
degli investitori, che sperano in una chiusura della stagione
dei rialzi, sarà tutta puntata sulle indicazioni che Fed e Bce
daranno per il futuro. Parigi e Francoforte sono invariate,
Madrid, ancora indebolita dall'esito delle elezioni, cede lo
0,3%, Londra sale dello 0,1% e Milano dello 0,2%.
Non influisce più di tanto sull'umore dei listini l'indice
Ifo tedesco, sceso a luglio sotto le attese degli economisti,
come pure non scuotono le Borse, che pure navigano su livelli
molto alti, le notizie da Pechino, dove il Politburo ha
manifestato l'intenzione di sostenere con più decisione
un'economia che arranca, dando il là a un rally dei listini
cinesi.
A Piazza Affari brilla Poste dopo i conti (+2,2%) assieme a
Pirelli (+1,5%), Banca Generali (+1%) e Stm (+1%) mentre
soffrono Interpump (-1,3%), Recordati (-1,2%) e Prysmian (-1%),
seguite da Tim (-0,7%) e Mps (-0,7%). Il taglio delle stime
penalizza Bayer (-2,5%), Unilever sale del 5% dopo vendite
trimestrali oltre le attese mentre i conti deludenti penalizzano
il produttore di software francese Dassault Systemes (-3,9%),
mentre oggi la stagione delle trimestrale vedrà scendere in
campo giganti del calibro di Microsoft, Lvmh e Alphabet.
Deboli anche i titoli di Stato con lo spread Btp-Bund che si
allarga di due punti base, a quota 162 e il rendimento del
decennale italiano che sale di 4 punti al 4,062%. Sul fronte
energetico poco mosso il petrolio, con il Brent a 82,74 dollari
al barile e il Wti a 78,74, mentre il gas cede ad Amsterdam lo
0,3% a 30,47 euro al megawattora.
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