Seduta difficile per le principali
Borse di Asia e Pacifico per i timori di una nuova stretta sui
tassi nel penultimo giorno della settimana che precede le
decisioni della Fed e della Bce. All'indomani dell'inatteso
rialzo di 25 punti base della Banca Centrale del Canada, Tokyo
ha ceduto lo 0,85%, nonostante l'inatteso aumento del Pil
annuale del 2,7%, contro l'1,6% previsto. Deboli anche Taiwan
(-1,12%), Seul (-0,18%) e Sidney (-0,26%). Ancora aperte Hong
Kong (-0,15%), Shanghai (+0,38%), Mumbai (+0,01%) e Singapore
-0,18%).
C'è tensione sui titoli di Stato, a partire da quelli
australiani (+18,3% al 4%) e canadesi (+16,4 punti al 3,43%),
mentre i Btp italiani salgono di 2 punti al 4,291%, dopo aver
sfiorato il 4,3%, e quelli tedeschi di 1,9 punti al 2,47%,
mantenendo il differenziale tra Italia e Germania a 182,1 punti.
Negativi i contratti future sull'Europa e sui listini Usa in
attesa dei dati sull'occupazione nell'Eurozona e negli Usa, dove
vengono diffusi anche quelli sulle scorte di magazzino e sulle
vendite in aprile nel commercio all'ingrosso.
Cedono il greggio (Wti -0,1% a 72,46% dollari al barile),
l'oro (-0,85% a 1.946,04 dollari l'oncia) e il gas naturale
(-0,95% a 26,08 euro al MWh), mentre si indebolisce il dollaro a
0,933 euro, 139,81 yen e 0,8 sterline. Una circostanza che ha
penalizzato a Tokyo i titoli dei grandi esportatori come Mazda
(-2,12%) e Suzuki (-0,98%), a differenza di Toyota (+0,1%).
Pesante anche Sony (-1,65%), debole Nikon (-0,38%), cauta
Panasonic (+0,22%). Hanno tenuto i produttori di semiconduttori
Advantest (+0,58%) e Screen Holdings (+0,77%), contrastati i
bancari Nomura (+0,51%) e Sumitomo Mitsui (-0,26%).
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