Ampliano il calo le principali
borse europee dopo l'avvio debole dei listini Usa. Dopo dati
migliori delle stime sul fronte delle richieste di sussidi e del
Pil trimestrale negli Stati Uniti, nelle sale operative si
scommette su una nuova stratta delle Fed sui tassi dopo quella
dello scorso 14 dicembre.
A parte Londra (+0,15%), prevale il segno meno a Francoforte
(-0,87%), Parigi (-0,61%), Milano (-0,7%) e Madrid (-0,3%).
Permane la tensione sui titoli di Stato, pur con il
differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi che si assesta a
211 punti. Sale di 6,9 punti sia il rendimento annuo italiano al
al 4,482%, sia quello tedesco al 2,37%.
Frenano i titoli del settore petrolifero nonostante il rialzo
del greggio (Wti +1,01% a 79,13 dollari al barile) con
l'attenuazione delle restrizioni anti-Covid in Cina e
all'indomani di scorte Usa inferiori alle stime. Gira in calo
Eni (-0,21%), riduce la corsa Saipem (+0,6%), mentre resistono
TotalEnergies 8+0,83%), Shell (+0,72%) e Bp (+0,23%).
Ampliano il calo gli automobilistici Volkswagen (-4,15%),
Volvo (-2,93%), Stellantis (-2,9%), Porsche (-2,44%), Renault
(-2,25%) e Mercedes (-2,1%). Peggiorano anche i produttori di
microprocessori Nordic (-1,54%), Stm (-2,46%) ed Infineon
(-1,2%). Proseguono in ordine sparso le banche, con il rally di
Mps (+5,72%). Frenano Bper (-0,74%), Unicredit (-0,63%), Intesa
(-0,45%) e Banco Bpm (-0,41%). In calo anche Santander (-0,93%)
e Sabadell (-0,5%), poco mosse Commerzbank (+0,34%) e Credit
Agricole (+0,31%).
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