La Borsa di Milano (+0,31%) chiude
in rialzo, in linea con gli altri listini europei. In netto calo
i rendimenti dei titoli di Stato, con gli investitori che
scommettono su rialzi dei tassi d'interesse meno aggressivi da
parte delle banche centrali. Lo spread tra Btp e Bund chiude la
seduta in calo a 188 punti, con il rendimento del decennale
italiano che scende al 3,68%.
A Piazza Affari rimbalza Tim (+3,7%), dopo la performance
negativa della vigilia e mentre il governo valuta le strade da
percorrere per la Rete Unica. Nel listino principale si mettono
in mostra anche Diasorin (+3,8%) e Amplifon (+3%). Seduta
positiva per le utility con il prezzo del gas in calo dopo la
fiammata in avvio. Bene Enel (+2,3%), A2a (+1%), Hera e Erg
(+0,8%). Il rialzo del prezzo del petrolio penalizza il comparto
dell'energia dove Tenaris cede il 2,3%, Eni l'1,6% e Saipem lo
0,5%.
In netto calo le banche. In fondo al listino Unicredit
(-3,6%). Male anche Banco Bpm (-2,2%), Intesa (-1,8%) e Bper
(-1,1%). In controtendenza Mps (+0,3%), con le 4.125 uscite per
effetto degli esodi incentivati concordati con i sindacati. In
rialzo la Juventus (-1,8%), dopo che ieri John Elkann,
presidente della controllante Exor, ha escluso l'intenzione di
ricapitalizzare nuovamente il club bianconero.
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