Dopo aver guadagnato oltre il 5% in
tre sedute di rialzi, le Borse europee indietreggiano con il
venire meno delle aspettative di politiche meno dure da parte
delle banche centrali sui tassi di fronte ai segnali di
recessione. Con i futures Usa negativi Milano scivola fino a
segnare -2% per poi limare le perdite all'1,6% con Pirelli,
Banco e Stellantis in calo di oltre il 3%, davanti a Francoforte
e a Parigi che cedono lo 0,9%.
Le indicazioni arrivate dagli indici Pmi nell'eurozona a
settembre confermano le prospettive non rosee delle economie del
Vecchio Continente alla prese anche con la crisi energetica,
soprattutto del gas, con la Russia. Ad appesantire lo scenario
c'è la prospettiva di un maxi-taglio della produzione di Opec+.
Anche se il prezzo del petrolio, reduce da una corsa nei giorni
scorsi, ha frenato, si mantiene sopra gli 86 dollari al barile.
Ne risentono un po' tutti i settori a partire dai titoli
dell'industria, in particolare l'automotive, e da quelli
finanziari.
Risale la tensione anche sui titoli di Stato, soprattutto quelli
italiani (spread Btp-Bund a 237 punti e rendimento del decennale
italiano in aumento al 4,3%), alla viglia del meeting di
politica non monetaria della Bce.
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