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Cingolani: 'Siamo in un'economia di guerra'

Cingolani: 'Siamo in un'economia di guerra'

Il ministro: "Recovery 2? La commissione ne sta discutendo"

VICENZA, 08 maggio 2022, 14:06

Redazione ANSA

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Roberto Cingolani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberto Cingolani - RIPRODUZIONE RISERVATA
Roberto Cingolani - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Siamo in un'economia di guerra". Così il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani nel suo intervento al Festival Città Impresa. "Su un secondo Recovery la commissione sta discutendo perché si sta facendo avanti una questione europea", ha precisato Cingolani. "In questa economia di guerra - ha concluso - alcuni Paesi saranno molto più colpiti da queste scelte energetiche di altri". 

"Il rigassificatore lo piazzeremo nel posto che ci permetterà di fare più in fretta". Lo ha detto il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, intervenendo ad un dibattito al Festival Città Impresa, che si chiude oggi a Vicenza. "Che sia nel Tirreno o nell'Adriatico - ha precisato il Ministro - si è parlato dell'area di Piombino e di quella di Ravenna". "Si tratta di una scelta meramente tecnica - ha aggiunto Cingolani - alla quale stiamo già provvedendo. Nel primo semestre del 2023 dovrà essere al lavoro".

"Nel 2001 il 25% del gas era prodotto in Italia, nel 2021 siamo arrivati al 3%. Abbiamo ridotto la produzione, ma non è servito a nulla: l'abbiamo sostituito con il gas importato. Non solo non abbiamo decarbonizzato nulla, ma abbiamo avuto un impatto maggiore sull'ambiente per il trasporto, abbiamo finanziato altri Paesi e abbiamo indebolito le imprese". Lo ha detto il ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani in occasione del suo intervento al Vicenza Città Impresa.

"Abbiamo garantito 25 miliardi di metri cubi di gas, ma ci vorrà un po' per far partire queste forniture. Dal 2024 in poi si raggiungerà il valore di regime". A dirlo a Vicenza il Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani al Festival Città Impresa. "I punti fondamentali - ha aggiunto - sono i prossimi 6-8 mesi. Dovesse esserci uno stop di fornitura russa ora, in tempi brevi, sarebbe un problema per il prossimo inverno". Per Cingolani "se le forniture non saranno interrotte nei prossimi sei mesi - avremo un inverno tranquillo. Se si dovesse interrompere prima, arrivare all'inverno con gli stoccaggi vuoti sarebbe un problema".

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