Le speranze di una riduzione delle
attività militari russe in Ucraina sostengono le Borse
asiatiche, con gli investitori che sperano in una tregua che
possa allentare la pressione sui prezzi e rendere meno rapida la
stretta monetaria avviata dalle banche centrali.
Forti i listini cinesi, con Hong Kong che avanza dell'1,4%,
Shanghai dell'1,8% e Shenzhen del 2,4% mentre hanno chiuso con
rialzi più contenuti Seul (+0,2%) e Sydney (+0,7%). In
controtendenza Tokyo (-0,8%), che sconta lo stacco della cedola
da parte di diverse società e il rialzo dello yen, che rimbalza
dai minimi a sei anni sul dollaro. Il movimento è stato
agevolato dall'annuncio a sorpresa della Boj di nuovi acquisti
di titoli di Stato, annuncio che ha anche provocato un calo dei
rendimenti dei bond sovrani nipponici.
Poco mossi i future sulle Borse europee e su quelle
statunitensi, dopo il rally di ieri alimentato dai negoziati di
pace tra Mosca e Kiev. Il petrolio è in rialzo (+0,7%) con il
Brent a quota 111 dollari al barile e il Wti a 105 dollari
mentre l'oro sale (+0,7%) a 1.924 dollari l'oncia.
Tra i dati macro attesi oggi figurano l'inflazione tedesca e
spagnola, i prezzi alla produzione in Italia, la fiducia dei
consumatori nell'Eurozona e il dato finale sul Pil Usa nel
quarto trimestre.
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