"I rincari di oggi imposti dalle
drammatiche tensioni geopolitiche sono troppo violenti e
improvvisi, vanno senz'altro mitigati ma, a lungo andare, i
prezzi delle fonti energetiche a base di carbonio dovranno
comunque crescere gradualmente per orientare i comportamenti di
tutti verso l'obiettivo della transizione climatica". Lo afferma
il capo del servizio Struttura economica della Banca d'Italia,
Fabrizio Balassone, in un'audizione sul ddl di conversione del
cosiddetto decreto bollette alle commissioni Ambiente e Attività
produttive della Camera.
"In prospettiva è bene che si pensi sempre di può a
fronteggiare inevitabili aumenti di prezzo dei combustibili
fossili ristorando il reddito delle famiglie più colpite o
agevolando la transizione energetica delle imprese piuttosto che
attenuando il segnale fornito dal necessario cambiamento dei
prezzi relativi", continua Balassone. Il dirigente di via
Nazionale.
Balassone riconosce che "in questa fase di emergenza, gli
interventi di mitigazione dell'aumento dei costi sono
indispensabili. Non possono però essere prorogati
indefinitamente". "Da un lato non risolverebbero il problema
sottostante della dipendenza energetica dall'estero, dall'altro
assorbirebbero un ammontare molto elevato di risorse pubbliche,
sottraendolo a impieghi alternativi o determinando ulteriori
aumenti del debito pubblico", dichiara.
"Andranno resi più selettivi, mirati alle famiglie
vulnerabili e alle imprese più colpite dall'aumento dei costi;
soprattutto dovranno essere accompagnati dall'accelerazione e
dal potenziamento degli investimenti già previsti per la
transizione energetica, adeguando il quadro normativo", è
l'indicazione della Banca d'Italia.
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