Restano in rosso a fine mattinata
le Borse europee, su cui si accumulano i fattori di tensione:
oltre alla guerra in Ucraina, l'attesa per il rialzo dei tassi
da parte della Fed nella riunione di domani e l'aumento dei
contagi da Covid-19 sia in Cina, dove sono scattati nuovi
lockdown, che in Europa, dove in diversi Paesi la curva ha
ripreso a salire sotto la spinta dalle nuove varianti Omicron.
I listini hanno però ridotto le perdite, che nel corso della
mattinata avevano superato abbondantemente il 2%: Parigi cede
l'1,6%, Francoforte l'1,5%, Londra lo 0,9% mentre Milano perde
lo 0,7%, con Terna (+1,7%), Generali (+1,4%) e Atlantia (+1,3%)
che aiutano il Ftse Mib a contenere l'impatto di Tenaris
(-4,4%), Moncler (-3,6%) ed Eni (-2,4%), penalizzata dal calo
del petrolio. Ad aiutare i listini anche la virata in positivo
dei future su Wall Street, in rialzo di un paio di decimi di
punto percentuale.
Sui mercati internazionali il greggio sconta i timori su un
calo della domanda dalla Cina, con il wti sceso a 96,6 dollari
al barile (-6,2%) e il brent che si attesta appena sopra quota
100 dollari. In rialzo invece il gas naturale sul mercato di
Amsterdam (+6,8% a 122,3 euro). Poco mosso spread e rendimento
dei Btp, rispettivamente a 160 e all'1,95%.
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