Con la privatizzazione della
compagnia aerea di bandiera Ita "si riapre una stagione di
svendite a scapito dei lavoratori, dei contribuenti e degli
interessi nazionali". Lo affermano i sindacati Cub-Trasporti e
AirCrewCommittee. Antonio Amoroso, segretario del comparto della
Confederazione unitaria di base, denuncia che "si distrugge il
sistema Paese e un asset strategico" cancellando "migliaia di
posti di lavoro anche nell'indotto e consentendo la
colonizzazione dell'Italia per giunta a basso prezzo" ed
evidenziando "la mancanza di una visione imprenditoriale".
Secondo i sindacati "è tutto come concordato in Ue dal
Governo dei Migliori per il futuro di Alitalia: smembramento,
ridimensionamento, licenziamenti e saccheggio delle tasche dei
contribuenti". Lo schema "è lo stesso degli anni Novanta con cui
si diede l'avvio alle grandi privatizzazioni con cui cominciò lo
smantellamento del sistema industriale italiano: oggi più di
ieri è in programma la definitiva trasformazione del Paese
in un grande mercato a danno dei lavoratori, dei contribuenti e
del Paese".
"Se mai ce ne fosse il bisogno a peggiorare la situazione c'è
- concludono - il tradimento di forze politiche che avevano
giurato e spergiurato che si sarebbero impegnate ad arginare gli
appetiti speculatori e che si sarebbero adoperate per attuare un
progetto di rilancio di Alitalia: una colossale presa in giro
per migliaia di famiglie che non dimenticheranno il raggiro dei
partiti sovranisti-populisti, di quelli progressisti-europeisti
e dei conservatori nazionalisti".
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