Mercati azionari asiatici e
dell'area del Pacifico in direzioni diverse dopo l'indice Pmi
manifatturiero di marzo della Cina passato a 52 dai minimi
storici segnati a gennaio-febbraio per il blocco anti Covid-19.
Tokyo segna infatti un calo di un punto percentuale con il
Nikkei 225 ma del doppio con indici diversi, mentre le altre
Borse si sono mosse in ordine sparso.
Il Pmi cinese, molto atteso per valutare l'uscita
dall'emergenza sul piano economico, ha battuto le attese degli
analisti, ma è stato spinto delle misure straordinarie di
sostegno lanciate da Pechino e 'raffreddato' dall'ufficio
statistico cinese che ha spiegato come testimoni solo la ripresa
del lavoro e non il ritorno all'attività normale. Così Shanghai
e Shenzhen si avviano alla chiusura in frazionale rialzo, mentre
Sidney ha segnato un calo finale del 2% e Seul un aumento
dell'1,8% con un buon andamento dell'hi tech. In deciso rialzo
Singapore e Mumbai nel finale, incerti i futures sull'avvio dei
listini europei.
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