"Il mio progetto presupponeva un
cambio chiaro di valori ed un approccio indipendente. Con grande
serenità, ritengo di fare un passo indietro". Così, con una
lettera ai 'colleghi', l'industriale bresciano dell'acciaio
Giuseppe Pasini abbandona la corsa alla presidenza di
Confindustria, decide di "lasciare ai colleghi Carlo Bonomi e
Licia Mattioli l'ultimo confronto".
Spiega, tra l'altro, di aver riscontrato sulle sue linee
programmatiche "grandi apprezzamenti ma non sufficienti in
termini di voto". E rilancia i valori alla base del suo impegno
associativo: "il ruolo che Confindustria deve tornare ad avere",
"quello di casa dell'industria", "capace di parlare al Paese con
forza e chiarezza"; "Convinto che in Italia c'è bisogno di una
Confindustria forte, propositiva, in grado di dettare l'agenda
del Paese".
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