Se ArcelorMittal dovesse confermare al Governo l'intenzione di recedere dal contratto sull'ex Ilva ci sarà quasi un mese, fino al 5 dicembre, per "l'ordinata retrocessione dei rami di azienda". Ecco in sintesi i passaggi che si potrebbero prospettare al gruppo dell'acciaio per un totale di 10.777 lavoratori interessati, 8.277 dei quali a Taranto nell'imminenza di un possibile nuovo incontro tra Governo e azienda all'inizio della prossima settimana.
- MARTEDI 12 NOVEMBRE: entro questa data i sindacati devono chiedere in forma scritta un confronto sul trasferimento di azienda (la retrocessione da ArcelorMittal all'Ilva in amministrazione straordinaria).
- MARTEDI 19 NOVEMBRE: entro questa data l'alienante e l'acquirente (Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal) sono tenuti ad avviare un esame congiunto con i soggetti sindacali richiedenti.
- 30 NOVEMBRE - La consultazione - si legge nell'articolo 47 legge del 1990 sui trasferimenti di azienda - si intende esaurita qualora, decorsi dieci giorni dal suo inizio, non sia stato raggiunto un accordo. Il mancato rispetto, da parte dell'acquirente o dell'alienante, dell'obbligo di esame congiunto costituisce condotta antisindacale ai sensi dell'articolo 28 della legge 20 maggio 1970, n. 300. - 5 DICEMBRE: nella lettera nella quale si comunica il recesso datata 5 novembre si chiede alle società concedenti di "collaborare ai fini dell'ordinata retrocessione dei rami d'azienda entro il termine di 30 giorni dal recesso".
- 13 DICEMBRE: i provvedimenti emessi dal Tribunale penale di Taranto obbligano i Commissari straordinari di Ilva a completare talune prescrizioni entro il 13 dicembre 2019 pena lo spegnimento dell'altoforno numero 2.
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