Allungano il passo le principali
borse europee sulla scia dei listini Usa dopo l'inatteso calo
della disoccupazione negli Stati Uniti, sui minimi da 50 anni,
ma con un parallelo rallentamento della crescita dei salari.
Londra (+1,05%) si conferma in testa, seguita da Parigi (+0,8%),
Milano (+0,6%), Francoforte (+0,55%) e Madrid (+0,36%), che ha
girato in positivo. Permane la tensione sulle banche, mentre lo
spread risale a 141 punti, con Banco Bpm (-5,4%) e Ubi (-2,3%)
colpite da prese di beneficio dopo i recenti rialzi sulle
ipotesi di fusione. Giù anche Bper (-1,3%) e Unicredit (-0,5%),
più cauta invece Intesa (-0,1%). Segno meno per Commerzbank
(-2,72%), Bankia (-0,92%) e Standard Chartered (-0,6%). Deboli
gli automobilistici Pirelli (-3,14%), Bmw (-1,4%), Daimler
(-1%), Volkswagen (-0,9%) ed Fca (-0,5%), penalizzati dalla
guerra dei dazi. Bene i petroliferi Koninklijke Vopack (+2,1%),
Bp (+1,8%), Lundin (+1,47%) ed Eni (+0,7%), con il greggio Wti
in rialzo dell'1,3%.
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