Lo scorporo della rete in una società ad hoc non cambia la posizione di Tim che rimane un soggetto con una significativa forza di mercato (Smp) ai fini della definizione di mercato rilevante, sia per quanto riguarda la tipologia merceologica sia in relazione al livello di mercato.
Le due società alle quali viene attribuita la rete rimangono comunque controllati e NetCo al 100%.
E' la conclusione dell'Authority per le comunicazioni che ha messo a punto lo schema di provvedimento con cui notificherà la sua decisione a Tim, provvedimento che ha pubblicato sul proprio sito per avviare la procedura di consultazione pubblica che durerà 45 giorni.
L'analisi evidenzia, ai fini concorrenziali, l'eccezione dell'area di Milano "dove nessun operatore detiene una quota di mercato assimilabile ad una posizione di significativo potere di mercato e il principali concorrente all'ingrosso (Open Fiber. Ndr) è in grado di beneficiare di economie di scala comparabili con quelli di Tim".
Nel testo si legge che "l'Autorità, in conclusione, escludendo Milano, intende notificare la società Tim quale operatore Smp in entrambi i mercati rilevanti e quindi, in caso di conferma del progetto di separazione, non la sola società separata NetCo, in quanto quest'ultima è controllata al 100% da Tim".
"In particolare - prosegue l'Autorità in uno dei passaggi del corposo documento di oltre 400 pagine - le società NetCo e ServCo sono entrambe di proprietà di Tim, e quest'ultima mantiene dunque il controllo sulle decisioni di mercato e sui prezzi dei servizi venduti da NetCo e da ServCo. Pertanto, Tim (nel suo insieme, come Gruppo) mantiene l'incentivo e la capacità di favorire le sue società, attive sia nei mercati all'ingrosso sia nei mercati al dettaglio di accesso alla rete fissa".
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