La decisione della Fed di alzare i
tassi di interesse ha annullato gli effetti positivi che
l'accordo sulla manovra aveva avuto su Piazza Affari. Così, dopo
il balzo di ieri, Milano ha chiuso in ribasso dell'1,93% a
18.576 punti, in linea con gli altri listini europei. Lo spread
è sceso a 250 punti base, con il rendimento del decennale
italiano al 2,73%. Fra i titoli più sotto pressione c'è Tim, che
ha perso il 4,59% a 0,5202 euro, dopo la decisione dell'AgCom di
sottoporre al mercato il progetto volontario di scorporo della
rete fissa e alla vigilia del cda che discuterà le richieste di
Vivendi. Male anche Unicredit, che ha perso il 5%, e Mediolanum,
che ha ceduto il 4,6%. In calo anche i petroliferi, con Saipem
che ha perso il 4,6% e Tenaris il 4,3%. Salite invece Recordati
(+1,5%), Ferragamo (+1,1%), Diasorin (+0,78%), A2A (-0,7%) e
Enel (+0,47%). Nuovo crollo di Carige (-11,7%).
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